Venerdì 25 maggio 2018, nella seduta del Consiglio
Comunale ad Origgio, si è discussa la mozione presentata dal Gruppo Consigliare
di Origgio Democratica avente come oggetto: “RISPETTO DEI PRINCIPI DELLA
COSTITUZIONE REPUBBLICANA E ANTIFASCISTA”.
Per la cronaca, la mozione è stata bocciata!
Ci aspettavamo,
com’è consuetudine fare, che da parte della maggioranza si avanzasse una
qualche proposta di mediazione, per valutare una possibile convergenza su un
documento condiviso.
Ciò non è stato!
Sempre per la cronaca, è sembrata sospetta la non presenza
del Sindaco all'intera serata del Consiglio Comunale; ma tutto questo è
un'altra storia!
Qui si vuole riportare il siparietto tragicomico svoltosi dopo che la seduta era stata dichiarata chiusa!
Un Consigliere ha fatto notare che lui tutta la sera è stato seduto dalla parte degli eletti e che chi è seduto tra il pubblico conta poco o nulla.
Poniamo l’accento sul fatto che, il Consigliere in
questione, non è stato nemmeno capace di valorizzare l'unica cosa buona che gli
è capitato, stando seduto in quei banchi, l'espulsione dal partito di appartenenza
con cui voleva candidarsi a Sindaco.
Insufficienti riteniamo le quattro parole con un senso
compiuto, pronunciate in questi anni: "Dichiaro aperto la seduta ...
" e alla fine "Dichiaro chiusa la seduta ...". Poca cosa per
crogiolarsi nel vanto di occupare una poltrona in Consiglio Comunale.
Questa è, forse allo stato embrionale e mimetizzato, la
nuova veste del fascismo che avanza!
Segue il testo della mozione;
"MOZIONE
del GRUPPO CONSILIARE “ORIGGIO DEMOCRATICA” AVENTE per OGGETTO: “RISPETTO DEI
PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E ANTIFASCISTA”.
Premesso che: sono sempre più frequenti le manifestazioni promosse
da organizzazioni neofasciste, portatrici di valori, idee e simboli che si
collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dell'ordinamento
repubblicano, nonché dei principi fondamentali della convivenza civile e del
rispetto della dignità umana;
Premesso che: tali
manifestazioni provocano l'indignazione di forze politiche e sociali, movimenti
ed associazioni, cittadini e cittadine, che credono nei valori democratici e
che considerano l'antifascismo un valore fondamentale per le istituzioni della
Repubblica Italiana;
Premesso che:
sempre più spesso si verificano episodi di violenze verbali e fisiche che
presentano connotati e si richiamano nei contenuti a quelli delle associazioni
e dei gruppi neofascisti;
Richiamati i
principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana e in
particolare quelli descritti negli articoli 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo…” e
3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali…”
Richiamata la
Costituzione della Repubblica Italiana, alla XII disposizione transitoria e
finale, che recita: “È vietato la
riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista…”
Richiamata la
legge numero 645/1952 (Legge Scelba), di
attuazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, che
punisce la riorganizzazione del disciolto partito fascista dettando la
disciplina definitoria e sanzionatoria dei reati di apologia e manifestazioni
fasciste;
Richiamata
la legge 205/1993 di conversione del D.L. 122/1993 (Legge Mancino)
che:
-
punisce chiunque propaganda idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale
o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per
motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; - punisce chiunque istiga, con
qualunque modalità, a commettere o commette atti di violenza o di provocazione
alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
-
vieta, infine, ogni organizzazione,
associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla
discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici;
Richiamato
l'articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (adottata
dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948), iI quale
dispone che ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà
enunciate dalla Dichiarazione stessa, senza distinzione alcuna, per ragioni di
razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinioni politiche o di
altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza o di altra
condizione;
Considerato che
lasciare spazio a manifestazioni, associazioni ed organizzazioni
dichiaratamente razziste, xenofobe, omofobe ed antidemocratiche che,
anche con esaltazione di forme di violenza, possono contribuire a creare sul
territorio relazioni di complicità, e rischi di emulazione, soprattutto da parte
della popolazione più giovane, costituisce una eventualità da scongiurare con
fermezza;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
1.
a
promuovere iniziative culturali, in collaborazione con le scuole di ogni
ordine e grado e con le associazioni sensibili, che consentono di comprendere
la portata storica e mantenere viva la memoria della Resistenza e delle origini
antifasciste della Repubblica Italiana e che valorizzino i principi di libertà,
tolleranza e uguaglianza a cui si richiama la nostra Costituzione.
2.
a
sensibilizzare la cittadinanza sui nuovi
fascismi e ogni forma di discriminazione, con particolare attenzione alle fasce
più giovani che, se non dotati degli adeguati strumenti storico-culturali di
valutazione, sono maggiormente esposte a rischi.
3.
a
non concedere spazi, patrocini, contributi di
qualsiasi natura a coloro i quali non garantiscono di rispettare i valori
sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti,
razzisti, discriminatori versi ogni orientamento o indentità di genere, subordinando
l'assegnazione o la concessione di spazi, suolo pubblico o sale di proprietà
del Comune, patrocini, contributi di qualsiasi natura ad una dichiarazione
esplicita di rispetto dei valori e principi fondanti la Costituzione Italiana
Repubblicana e Antifascista.
4.
a
dare mandato agli Uffici componenti di procedere, secondo i mezzi ed i limiti
dell'ordinamento, all'immediata adeguamento dei Regolamenti comunali e delle
relative modulistiche, includendo la dichiarazione esplicita del riconoscimento
e del rispetto dei valori e principi antifascisti su cui si fonda la
Costituzione Italiana Repubblicana.
SI CHIEDE
Ai sensi degli articoli 17 e 19 del vigente
Regolamento di Consiglio Comunale, si chiede l'iscrizione all'ordine del giorno
del prossimo Consiglio Comunale.
Origgio, 14 marzo 2018
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