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lunedì 24 marzo 2025

Referendum sulla cittadinanza: 8 e 9 giugno 2025

L'8 e 9 giugno, i cittadini saranno chiamati a esprimersi su 5 quesiti referendari, uno strumento di democrazia diretta previsto dalla Costituzione. L'affluenza alle urne sarà fondamentale per determinare l'importanza politica di questo evento.

Tra i quesiti, quello sulla cittadinanza solleva una questione cruciale: quale tipo di Italia desideriamo? Un paese chiuso nella paura e nell'odio, o una nazione che costruisce comunità e futuro?

Questo referendum rappresenta un'opportunità per correggere un'ingiustizia che colpisce 2,5 milioni di persone, per le quali l'Italia è la loro casa. È anche un'occasione per dimostrare che molti sono pronti a unirsi e a lottare per un'Italia più giusta.


https://referendumcittadinanza.it/

https://www.collettiva.it/

mercoledì 12 marzo 2025

Cinque i referendum previsti per primavera

Elly Schlein e il Partito Democratico (PD) si schierano a favore dei cinque referendum previsti per la primavera. Quesiti referendari focalizzati su lavoro e cittadinanza, in sintesi:

Quattro i Referendum sul lavoro (promossi dalla CGIL):

1. Reintroduzione dell’articolo 18: mira a ripristinare la tutela contro i licenziamenti senza giusta causa per le aziende con più di 15 dipendenti, abolita con il Jobs Act.

2. Abolizione dei contratti a tutele crescenti: vuole eliminare nelle imprese con meno di 16 dipendenti il meccanismo introdotto dal Jobs Act, che prevede indennizzi economici fino a un massimo di sei mesi anche in caso di licenziamento illegittimo.

3. Limitazione dell’uso dei voucher: cerca di ridurre l’impiego dei buoni lavoro, utilizzati per pagamenti semplificati, per evitare abusi e precarizzazione.

4. Responsabilità solidale negli appalti: punta a ripristinare la responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore per garantire la tutela dei lavoratori.

 

Il quinto Referendum sulla cittadinanza (promosso da +Europa):

5. Riduzione del periodo di residenza per ottenere la cittadinanza italiana: propone di abbassare da 10 a 5 anni il tempo necessario per gli stranieri residenti in Italia per richiedere la cittadinanza, favorendo l’integrazione delle nuove generazioni.

 

Perché i referendum abrogativi siano validi è necessario il quorum di partecipazione, che prevede che almeno il 50% + 1 degli aventi diritto al voto si rechi alle urne. Non sarà facile che più di 25 milioni di elettori si rechino alle urne. Ma non è detto che non possa accadere, soprattutto se l’opposizione si unirà in questa battaglia. La destra punterà sicuramente sull’astensione. Se venisse sconfitta sarebbe l’inizio di un grande cambiamento sociale e politico.

 

Care compagne e cari compagni, care  amiche e cari amici, al lavoro per conquistare e difendere i nostri Diritti.


 

https://www.cgil.it/referendum/informazioni-cgil-referendum-2025-h4zhyjmi

 

 

martedì 11 marzo 2025

Autarchie, Oligarchie cancellano le Democrazie

La Democrazia è luce che si alimenta di partecipazione, abbiamo nei prossimi mesi la grande sfida dei referendum popolari che rappresentano l’occasione di una grande mobilitazione democratica, una sfida che può essere vinta con la partecipazione.

 

v  Capitalismo e Nazionalismo:

*      Il capitalismo, nella sua forma più estrema, sfrutta i nazionalismi per proteggere i propri interessi.

*      Dopo la caduta del Muro di Berlino, si credeva che la democrazia liberale e il neoliberismo fossero il futuro inevitabile, un’idea che ha influenzato anche la sinistra.

*      Oggi, il capitalismo si è distaccato dalla democrazia, favorendo i leader sovranisti e autoritari.

v  La Nuova Destra:

*      La destra al potere critica l’Europa tecnocratica e le élite, ma una volta al governo, serve gli interessi delle élite capitalistiche globali.

*      Le politiche economiche neoliberiste favoriscono i grandi interessi a discapito dei servizi pubblici essenziali.

*      Molti, troppi governi sono “sovranisti e reazionari” sui diritti, ma “a loro agio in compagnia dei miliardari del mondo”.

v  Il Ruolo dei Cittadini:

*      La Democrazia richiede partecipazione attiva.

*      I referendum popolari del 2025 rappresentano un’opportunità per la mobilitazione democratica.

 

Costituzione italiana: 

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”


Le disuguaglianze rappresentano un ostacolo significativo per la Democrazia. Il principio di uguaglianza, fondato sul rispetto delle identità individuali e sull’eliminazione delle disuguaglianze economiche, è essenziale per la costruzione di una società democratica di fatto.

martedì 25 agosto 2020

NON CHIAMATELA RIFORMA!

Dallo scarso dibattito, dato i tempi e il tema, non emerge nessun argomento forte e convincente che possa indurmi ad avvallare la modifica alla Costituzione, esprimendo il mio voto favorevole , al Referendum confermativo del prossimo 20 e 21 settembre.

Un’avvertenza: Non chiamatela riforma! Chiamare questa modifica, "riforma" si fa un torto all'intelligenza! Chiamiamola "taglio al Parlamento"! La riduzione del numero dei Parlamentari, senza null’altro cambiare, è un "taglio alla Democrazia"! Una "ferita" che, se approvata, senza cure volgerà in cancrena! La prima cura è votare NO! Chi vota SI, non la chiami riforma!

Datemi tre buone ragioni e convincetemi  a votare si!

Non mi dite che si risparmiano un mucchio di Euro! Non è vero! Si risparmia un euro a testa; totale  60000000,00 €. 


Ma non è così automatico come si vuol fare crede! Non sono i numeri dei Parlamentari la questione centrale, ma le qualità e le capacità di Senatori e Deputati.

È la qualità che occorre valutare; un'ottima classe dirigente produce ricchezza per il popolo, una pessima classe dirigente bada solamente al proprio interesse.