Visualizzazione post con etichetta sindaco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sindaco. Mostra tutti i post

martedì 18 agosto 2020

RIPENSAMENTI: STRUTTURA POLIFUNZIONALE O POLIAMBULATORIO?

CHIAMIAMOLA: “CASA DELLA SALUTE” DI ORIGGIO. AVVIARE UNA RIFLESSIONE SULLA FASE DI EMERGENZA SANITARIA CHE STIAMO VIVENDO È SENZA DUBBIO NECESSARIA; UTILE A INDIVIDUARE I PUNTI DEBOLI DEL SISTEMA E AVANZARE SOLUZIONI.  

L’attuale emergenza covit-19 ha messo in evidenza, tutte le carenze e l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale. L’assenza di un piano per far fronte all’emergenza, l’impreparazione a un evento pandemico scatenato dal coronavirus.

La sciagurata gestione della sanità in Lombardia, 6 legislature del centro-destra, hanno penalizzato la sanità territoriale, privilegiando l’ospedalizzazione e la privatizzazione. La crisi pandemica ha evidenziato l’inadeguatezza di una sanità ospedalocentrica e la insufficienza della medicina territoriale.  I medici di famiglia oltre che a non averli rimpiazzati, il loro ruolo è stato sempre più svilito, quasi ridotti a semplici funzionari, passacarte.

Senza alcun dubbio occorre iniziare dal potenziamento della medicina territoriale con particolare riferimento all’assistenza domiciliare:

  • Rafforzamento del ruolo del medico di medicina generale che lavora a diretto contatto con i pazienti sul territorio; 
  • L’infermiere di comunità inseriti nel Decreto Rilancio, per garantire una più immediata risposta ai bisogni di salute sul territorio e una più adeguata assistenza delle persone;

In questi ultimi anni si è sentito parlare sempre più spesso di Casa della Salute. Molte le esperienze avviate in alcune Regioni. Anche Origgio ha la necessità di dotarsi di uno spazio attrezzato, dimensionato alle necessità della comunità. Un poliambulatorio per l’assistenza primaria a disposizione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.

Abbiamo apprezzato e accolto favorevolmente il Progetto di realizzare ad Origgio una struttura polifunzionale, dimensionata alla nostra realtà, ma che nella sostanza riprende la logica della “Casa della Salute”. Anche il Comune deve investire nel mettere a disposizione spazi al servizio della medicina territoriale, magari utilizzando fondi messi a disposizione dalla Unione Europea, dallo Stato o dalla Regione Lombardia. 

Era quasi una preveggenza, visto ciò che il Covid-19 ha scatenato 4 mesi dopo, o era dettato dal buonsenso e la conoscenza e l’esperienza di un medico di famiglia, in procinto di andare in pensione. 

Ad annunciarlo è il sindaco Mario Ceriani: “L’abbiamo chiesto come opera pubblica da far concretizzare coi 400mila euro di oneri del Piano integrato deIl’ex convitto. L’idea è di attivare un centro dei medici di base, che non saranno quindi più sparsi in tutto il territorio, ma anche di specialisti per visite mirate”. Il primo cittadino tiene a dire che “la struttura sarebbe modulabile, nel senso che si potrebbe adeguare la destinazione ad altri servizi, a seconda delle necessità”.


da il notiziario di venerdì 25 ottobre 2019











Occorre però ricordare che nel Programma amministrativo 2015-2020 del Sindaco Ceriani, sull’area in via Udrigium, si prevedeva la:

“Realizzazione dello Spazio Giovani Origgesi: struttura progettata e gestita con i giovani stessi che sarò ubicata nell’area di proprietà comunale situata in Via Udrigium”.

 Dal programma amministrativo

2015 - 2020 

Promuovere Origgio

Candidato Sindaco

Dott. Mario Angelo Ceriani





Il 10 agosto 2020, Andrea Azzalin annunciando la sua candidatura a Sindaco si presenta con un nuovo progetto sull’area comunale in via Udrigium.

Per la nuova sede della biblioteca il progetto prevede la realizzazione di un edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building), ossia ad alta efficienza energetica, dove il consumo energetico è quasi pari a zero, costruito nei circa 1500 metri quadrati a disposizione del Comune in via Udrigium. «La nostra biblioteca sebbene sia ben fornita è diventata piccola date le esigenze del territorio. Uno dei punti su cui si concentreranno i nostri sforzi è la realizzazione di una struttura polifunzionale, con spazi dedicati alla biblioteca, allo studio, aree attrezzate con computer e stampanti e spazi conviviali per creare posti di aggregazione per i nostri giovani» ha dichiarato il candidato sindaco Andrea Azzalin.

POLIAMBULATORIO O STRUTTURA POLIFUNZIONALE? “THAT IS THE QUESTION”.

In sintesi possiamo dire che le idee sono tante e si accavallano di legislatura in legislatura. Succede che la maggioranza dei progetti rimangono nei cassetti, anche il poliambulatorio (Casa della Salute) seguirà lo stesso e quello che si realizzerà sarà l’ultima pensata, anche se non è la più importante, la più utile per la comunità di Origgio. 

Per chiudere: Chiamiamola poliambulatorio; chiamiamola “casa della salute”; chiamiamola come meglio si crede, va bene tutto, ma questo è un progetto importante, essenziale per la comunità, da portare a compimento nei prossimi cinque anni.

Un servizio utile alla comunità origgese; un servizio indispensabile per valorizzare e potenziare la medicina territoriale, vicina ai cittadini! 

PS: Certo, occorrono risorse importanti per portare a termine Progetti importanti; … e ci sono le piccole cose, fattibili con poco, che solo la mancanza di volontà o l’incapacità, ne hanno impossibilitato la realizzazione.

10001_20200825_Struttura polifunzionale o Poliambulatorio.docx


venerdì 2 novembre 2018

Residenza “Parco Del Convitto“

Origgio Democratica espone le ragioni del voto contrario al "Progetto Integrato di Intervento" presentato e approvato nella seduta del consiglio comunale del 24 ottobre 2018 dall'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Ceriani. Nessuna certezza che la RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) venga realizzata! Solo un auspicio e la speranza tengono in piedi un Progetto mirato quasi esclusivamente alle realizzazione di tre palazzine residenziali. 
Articolo apparso su "il notiziario" di venerdì 26 ottobre.
Origgio 29/110/2018
Residenza “Parco Del Convitto“

Bisogna essere degli incoscienti per non votare a favore del piano denominato “Residenza Parco del Convitto”: il Progetto Integrato di Intervento (PII) presentato e approvato il 24/10/2018 dalla Amministrazione Ceriani. Progetto che nell’arco degli anni, dal 2010 al 2016, ha subito diverse modifiche senza mai partire, fino ad arrivare alla nuova proposta del novembre 2017, rivista e modificata per essere portata l'altra sera in CC. Progetto di utilità sociale, fiore all'occhiello di questa amministrazione.

Ovviamente una volta letti i documenti, lo abbiamo fatto!

Non per incoscienza o per partito preso, ma dopo aver analizzato attentamente i vari passaggi di progetto e dopo aver compreso che gli accordi sottoscritti tra le parti, l'Amministrazione da un lato e l'attuatore Società Edilombarda dall'altro, non soddisfano minimamente le promesse scritte nel piano di indirizzo o “Master Plan” e ripetutamente magnificate dal sindaco durante la seduta consigliare.

L'Amministrazione ha puntato tutto sulla valorizzazione della costruzione di 16.000 mc di struttura a carattere socio-sanitario e polifunzionale “RSA (residenza sanitaria assistenziale) e RSD (residenza assistenziale per Disabili), a cui si affianca la costruzione di 10.000 mc di edilizia residenziale libera.
La volumetria di residenziale passa dai 26.000 mc del precedente progetto, ai 10.000 di quello attuale e, con la riduzione di volume, scompaiono completamente anche i 4.900 mc di edilizia convenzionata.
La realizzazione di una interessante struttura assistenziale sanitaria, comunque privata, a scapito di una maggior cessione di aree per attrezzature pubbliche e della realizzazione di edilizia convenzionata, non ci ha convinto e ci sembra comunque penalizzante per l'interesse pubblico.

Pur conservando il nome, Residenza Parco del Convitto, scompaiono anche 3.000 mq di parco; il bel progetto che prevede la struttura assistenziale tanto decantata e presentata come intervento primario, oltre all’intervento residenziale, sta solo sulla carta: i due lotti in cui sono divise le opere non sono subordinati l’uno all’altro. Come ha dichiarato il Sindaco in CC non si ha nessuna certezza che la costruzione sanitaria venga fatta, non c’è ancora nessun Operatore disposto a costruire e/o gestire una RSA/RSD di così grandi dimensioni come quella ipotizzata in Convenzione e nel Master Plan. Ci si augura che casa San Giorgio (peraltro interpellata ufficiosamente dal Sindaco non si è resa disponibile per un impegno di quelle dimensioni…)

E’ pur vero che la costruzione del residenziale regalerà alla nostra  comunità  “entro il termine di 24 mesi dalla stipula della convenzione fatta“ la riqualificazione dei parcheggi sulle parti di via Ottolini e di Via  Marconi che insistono sul perimetro del progetto, il compenso del progetto già fatto per l’ampliamento della Scuola Primaria Manzoni (mentre l’intervento verrà fatto con finanziamento dall’Amministrazione Comunale con  soldi propri provenienti dal progetto statale Sblocca Scuole) e ben 400.000 € da destinare ad altri insediamenti polifunzionali. Sono tutte “prestazioni di fare “ad oggi sconosciute, forse non ancora definite e di cui non si conoscono i dettagli di realizzazione.

Quindi tanta speranza di fare, e grandi auspici, ma nel frattempo la convenzione viene prorogata fino al 2026, e  l’unica costruzione che partirà con sufficiente certezza sarà quella residenziale.
Se Valutiamo attentamente tutto l’impianto ci accorgiamo che nel progetto non vengono analizzate  le difficolta urbanistiche e viabiliste che quella zona subirà  ,a monte l’abbattimento di tutto il filare di Tigli di via Ottolini ( che verrà attuato in attesa di decidere cosa fare ), nel progetto non si  cita minimante come sarà attrezzata la via. 4 mila mq a parcheggio su via Ottolini e Via Marconi non sono poco… cemento su cemento non valutando né la mobilità dei futuri abitanti, né dei fruitoti del eventuale Centro sanitario nonché degli attuali abitanti. Inoltre il futuro intervento e declassazione della via del cotonificio, la creazione dei sensi unici Via Ottolini / Via Leonardo da Vinci, creeranno un bel giro di giostra che porterà solo inquinamento non più mitigato da filare di Tigli e che certo ,non gioverà  alla viabilità e che sarà senza alcun  dubbio difficoltosa e poco consona ad un centro assistenziale.

Quindi a cosa servirà l'incarico dato al Politecnico per progettare al meglio la riqualificazione di via Ottolini e di via Leonardo Da Vinci? Il PUT (piano urbano del traffico), che dovrebbe rivalutare il contesto viabilistico del centro storico di Origgio, anche tenendo conto della riqualificazione del territorio si cui questo progetto insiste non conta più nulla? Quindi si fanno pensieri, riflessioni e sforzi economici e di progettazione senza avere un progetto complessivo e senza coerenza?
La nostra non e stata una scelta incosciente, ma ponderata e sofferta, dopo attenta valutazione delle parole che hanno motivato l’Amministrazione a definire questo progetto, parole e non dati che non sono state capaci di convincerci. 

Non mettiamo in dubbio la validità di un eventuale progetto di carattere socio- sanitario, nel quale crediamo e di cui auspichiamo la costruzione, pensiamo però che l’impianto di progetto, gli step temporali scelti, il carattere della convenzione stipulata, appaiano come uno specchio per le allodole: mirato e vincolato quasi esclusivamente alla struttura residenziale ,non ci convince ,non ci danno le garanzie auspicate , dal progetto si evince che è la struttura sanitaria è esigenza, fiore all’occhiello e motivazione dell’intervento ma… si parte con il residenziale, con tanti parcheggi e con lo stravolgimento di uno dei tre ultimi filari alberati rimasti ad Origgio.

Per Origgio Democratica
Domenico Ambrosini - Sabrina Banfi

sabato 27 ottobre 2018

SENTI CHI PARLA!


“Di solito accetto senza problemi le chiacchiere di tutti e senza problemi le lascio perdere.”

Non bastava il “delirio” a mezzo stampa?
… da “il Notiziario” di venerdì 19 ottobre 2018.












Anche la seduta del Consiglio Comunale del 24 ottobre 2018 ha avuto un suo preambolo con la discussione animosa tra “fascisti” e “antifascisti”.
Sul sito comunale si può ascoltare la discussione avvenuta nel Consiglio Comunale in data 24 ottobre 2018; http://www.comune.origgio.va.it/files/Consiglio_24_10_2018.MP3

Non ho capito quale sia stato ciò che ha “irritato” il forzanovista! Sono stati i due post che ho commentato e condiviso su facebook ? Di seguito sono riportati link e contenuti.

È stata la frase  contenuta nel commento al manifesto di FN:“Le teste quadre di FN si sentono soli?”.

Non ho capito perché dovrebbe essere il capogruppo di Origgio Democratica a chiedere scusa; … e che ci azzecca la pagina su facebook “ XOriggio”. Si tratta di commenti e post su una bacheca “privata”.

Io mi sono fatto l’idea che il forzanovista non abbia letto tutti i contenuti del post o in subordine non ne ha capito il senso, a mio parere non ha colto il significato compiuto degli scritti in oggetto. Questo secondo me era un ottimo motivo per star zitto.
Ma questo è chiedere troppo a un forzanovista! Persone che utilizzano la loro presenza per intimidire e minacciare, quali altri argomenti hanno a disposizione.
Erano una decina le teste “inquadrate” e “schierate” tra il pubblico che assisteva alla seduta del Consiglio Comunale, in attesa che il loro referente abbozzasse una richiesta di scuse, un “filippica” sul nulla. 
Il Sindaco poteva gestire meglio la situazione, richiedendo la presenza della Forza pubblica, ad evitare il “teatrino” finale con intervento e interruzione della seduta da parte dei  forzanovisti prima che abbandonassero l’aula. Scorretto è stato affrontare una questione, riguardante un privato cittadino, in una seduta del Consiglio Comunale dove il diritto ad intervenire è riservato soltanto agli eletti in Consiglio e ad esperti qualora convocati.


A breve sul sito comunale è disponibile la registrazione della seduta http://www.comune.origgio.va.it/files/Consiglio_24_10_2018.MP3 e ognuno se ne farà la propria opinione. Certamente ai presenti in aula è sfuggito e a chi ascolterà la registrazione sfuggirà il contenuto della “sparata” forzanovista.  Per una corretta e completa documentazione, di seguito, sono riportati i post che hanno scatenato questa discussione e l’assurda richiesta che un Antifascista chieda scusa a un fascista, per cosa? ... bho!

Il post, su facebook, che ha fatto indignare il forzanovista:

 ” Ma fare figli perché? Per farli emigrare all'estero? Per metterli a disposizione, sfruttare da un capitalismo senz'anima! Un tempo il Padrone qualche briciola faceva cadere, oggi raccoglie anche le briciole, anche lui schiavo o complice della finanza, della speculazione!
Le teste quadre di FN si sentono soli?
Ignoranti, razzisti, fascisti ce ne sono sempre troppi!















Il secondo post che ha fatto indignare il forzanovista; a secondo dell’APP utilizzata varia leggermente la visione dei contenuti.

  

Seguire link per consultare il contenuto integrale dell’articolo condiviso

P.S. carrellata di immagini e commenti dal passato, difficile da cancellare, postate su facebook, dalla persona ritenutasi offesa:
 
 
     

      


giovedì 11 dicembre 2014

CAMPAGNA DI SOSTENGNO ALLA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE.

Ci rivolgiamo a tutti i Candidati e ai Candidati alla carica di Sindaco che si presenteranno alle elezioni amministrative del 2015 di qualunque partito, lista e schieramento di aderire alle richieste di trasparenza pre-voto di Riparte il futuro. È il momento di assumere l’impegno di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione. Due sono le iniziative da sostenere e mettere in campo:
  1. 1.    Adottando la delibera “Trasparenza a costo zero” entro i primi 100 giorni
  2. 2.    Impegnandosi ad attuare le prescrizioni della delibera entro 200 giorni

La mancanza di risorse per i Comuni non può essere una scusa: è possibile combattere la corruzione anche a costo zero. Chiediamo ai sindaci di condividere con i cittadini le informazioni su chi li rappresenta e su come i Comuni spendono i soldi pubblici.

1.        La trasparenza della candidatura.
A)      Pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) il Curriculum Vitae. Il CV non deve essere generico: al contrario, chiediamo che includa tutti gli incarichi ricoperti, siano essi pubblici o professionali, e non solo quelli principali. Grazie a questo documento è possibile valutare la competenza e l’esperienza del candidato, in ciascun settore che lo vede coinvolto, e da esso possono emergere eventuali conflitti d’interesse.
B)      Pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) la propria storia giudiziaria. Chiediamo di conoscere tutti i procedimenti penali in corso e quelli che si sono conclusi con una condanna, anche lieve. Il nostro intento è di permettere all’elettorato una scelta quanto più consapevole rispetto a chi prenderà decisioni strategiche per la città. Sapere la storia giudiziaria dei candidati è una garanzia per lo svolgimento della vita istituzionale.
C)      Pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) la propria la situazione reddituale e patrimoniale La pubblicazione della situazione reddituale e patrimoniale di chi rappresenta le istituzioni è richiesta per legge in diversi Paesi europei. Lungi dal credere che sia opportuno giudicare positivamente o negativamente alla luce del reddito, pensiamo che sia importante verificare la corrispondenza tra reddito, patrimonio, attività professionale e stile di vita.
D)      Dichiarare e pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) potenziali conflitti d’interesse. Chiediamo siano rese pubbliche, mediante autodichiarazione, situazioni di potenziale conflitto tra gli interessi professionali e privati del candidato e quelli pubblici di cui si potrebbe occupare una volta eletto. Inoltre, chiediamo che si faccia riferimento non solo a se stessi, ma anche a congiunti e familiari, quindi ai possibili interessi mediati. Questi non sono ostativi alla candidatura ma potrebbero rappresentare un rischio, specialmente nelle realtà più piccole.

2.       La delibera “trasparenza a costo zero” entro 100 giorni. La delibera richiede:
  1. pubblicazione online e diffusione dell‘anagrafe di tutti gli eletti;
  2. informazione semplificata sui bilanci del comune, fornendo dati dettagliati su partecipate ed enti simili;
  3. adozione della Carta di Pisa, codice etico promosso da Avviso Pubblico;
  4. creazione di una Tavola pubblica per la trasparenza, composta da istituzioni e società civile;
  5. trasparenza sulla gestione dei beni confiscati (per i comuni che li hanno), attraverso un elenco pubblico dei beni, i bandi per le assegnazioni, le verifiche e le informazioni sull’utilizzo.
3.       Attuare la delibera in 200 giorni. Le 5 prescrizioni contenute nella delibera dovranno essere attuate entro e non oltre 200 giorni. In questo tempo Riparte il futuro monitorerà, assieme alla società civile, affinché le richieste e gli impegni vengano soddisfatti e mantenuti.