CENTENARIO DELLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Nell'allegato manifesto, dell'Associazione Combattenti e Reduci - Sezione di Origgio, è riportato il programma, previsto per la Giornata delle Forze Armate del 4 Novembre 2018, per ricordare e commemorare i Defunti e i Caduti di tutte le guerre.
LA TORRE AI CADUTI
Breve storia della torre: monumento ai caduti origgesi
Fin dal giugno 1919 il Consiglio Comunale aveva pensato di erigere un monumento ai Caduti nella guerra 1915-18 e lo si voleva al cimitero.
Però la questione si trascinò stancamente fìno al 1925, quando nella seduta dell'11 gennaio l'assessore Ceriani propose la costruzione di un serbatoio per l'acqua potabile in forma di torre che portasse una campana da suonare con mesti rintocchi a ricordo dei Caduti.
L'idea piacque. Il costo dell'impresa era calcolato in 10.000 lire.
La posa della prima pietra del monumento avvenne la domenica 16 maggio 1926. Un corteo, promosso dalla locale Associazione ex-Combattenti, mosse dal Municipio; vi partecipavano anche le scolaresche e le autorità comunali. Giunto alla chiesa parrocchiale, il corteo accompagnò monsignor Balbiani, canonico del Duomo di Milano, al largo S. Carlo, dove benedisse la bandiera dell'Associazione ex-Combattenti. Madrina della bandiera fu la signora Angela Croce, la maestra, ormai in pensione, che aveva insegnato nelle scuole elementari di Origgio per quarantacinque anni, ed era stata la maestra di tutti i militari origgesi. Venne quindi benedetta la prima pietra del monumento ai Caduti e madrina fu la signora Leopolda Borromeo, maritata Serassi.
L'Associazione ex-Combattenti si è costituita in sezione autonoma, dipendendo prima da Saronno, nel 1924 per l'interessamento del sergente Bianchi Luigi, mutilato di guerra e medaglia d'argento, del maresciallo Mariani Carlo e di un gruppo di reduci.
L'anno successivo il monumento era pronto e nel pomeriggio della domenica 17 luglio 1927 don Castiglioni, sul piazzale della parrocchiale, benedisse la Campana dei Caduti, del peso di 10 quintali, che era stata fusa dalla Ditta Mazzola. Madrina fu la signora Luisa Magnaghi.
Il Comitato pro monumento ai Caduti invitò la popolazione con questa circolare:
«
Cittadini,
domenica 11 Settembre p. v. Origgio in una apoteosi di amore e di fede consacrerà alla storia il nome dei suoi Gloriosi Caduti per la grandezza d'Italia inaugurando la Torre Monumento che i cittadini tutti vollero per ricordare il sacrificio.
Questo Comitato si sente orgoglioso di aver potuto condurre a termine non indegnamente l'opera che la popolazione tutta decretò per unanime sentimento di pietà e riconoscenza alla memoria dei suoi eroici scomparsi.
Sta disponendo onde il rito nella sua austera semplicità lasci nell'animo
di quanti vi parteciperanno un'impronta indelebile.
E mentre confida nel volonteroso concorso di tutti affinché Origgio affermi nella solenne circostanza i suoi sentimenti di Italianità, si pregia sottoporre il programma delle manifestazioni ».
La seconda domenica di settembre dello stesso anno venne inaugurato il Monumento, e si celebra insieme il venticinquesimo di sacerdozio di don Angelo Ferrario, da Origgio, che fu accompagnato all'altare dal venerando prevosto di Nerviano don Tommaso Castiglioni, lo stesso che a suo tempo lo aveva accompagnato alla Prima Messa. La benedizione del nuovo Monumento ai Caduti fu impartita da un canonico del Duomo di Milano, monsignor Confalonieri, e padrino fu il conte Gerolamo Borromeo. Per le vie del paese si snodò un lungo corteo, preceduto dalla banda musicale. Nel pomeriggio la processione solenne non poté effettuarsi, causa un improvviso rovescio di pioggia.
Per pagare il Monumento ai Caduti, il Podestà di Origgio (ormai il Fascismo aveva abolito i Consigli Comunali presieduti dal Sindaco e aveva messo il Podestà) volle che la trebbiatura del frumento fosse gestita dal comune, per destinare il ricavato della prestazione a coprire i debiti contratti per il Monumento stesso, cosa che creò in paese un certo malumore.
Materiale a disposizione di tutti, gratuitamente, all’interno del
sito
“LA
VOLONTÀ DI DIVULGARE QUANTO SCRITTO È ALIMENTATA DAL DESIDERIO DI TRAMANDARE
QUANTO ABBIAMO, IN MODO CHE I POSTERI POSSANO RICONOSCERCI IN TUTTO CIÒ CHE GLI
È STATO LASCIATO”
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Ogni sera, alle ore 21,00 in punto, si sente il rintoccare della campana del Monumento ai Caduti di tutte le guerre; 78 rintocchi, uno per ogni caduto Origgese.
Due gli appuntamenti annuali in
cui i cittadini commemorano i caduti origgesi.
- 25 aprile; Anniversario della liberazione
d'Italia è una festa nazionale della Repubblica Italiana. È un giorno
fondamentale per la storia d'Italia e assume un particolare significato
politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza
militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra
mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della
Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.
- 4 novembre; Giornata dell'Unità
Nazionale e delle Forze Armate è una giornata celebrativa nazionale italiana.
Istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra
mondiale, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (4
novembre 1918), e la resa dell'Impero austro-ungarico.
Due cortei che vedono l’adunata
in luoghi differenti: il 25 aprile il corteo parte dal cortile municipale; il 4
novembre dalla sede dell’Associazione Combattenti; entrambi al termine della
sfilata, giungono al Monumento ai caduti per il discorso commemorativo.
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ASSOCIAZIONE
NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI
L'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in acronimo ANCR, è un
ente morale di diritto privato, che associa i reduci della prima e della
seconda guerra mondiale. Ha sede in Roma, Viale Castro Pretorio 116, fa parte
integrante del Consiglio nazionale permanente delle associazioni d'arma ed è
iscritta all'albo del Ministero della difesa, ai sensi del decreto del ministro
della Difesa del 5 agosto 1982.
Storia: Nacque a Milano nel marzo 1919
con il nome di "Associazione nazionale combattenti" (ANC) per unire
gli ex combattenti della grande guerra. Alle elezioni politiche italiane del
1919 si presentò come lista del Partito dei combattenti e ottenne il 4,1% e 20
seggi. Dopo quelle elezioni si spostò verso posizioni più radicali e
democratiche.
Il governo Mussolini trasformò
l'ANC in Associazione nazionale combattenti e reduci, costituita ai sensi del
regio decreto 17 giugno 1923 n. 1371, e dal 1925 ne controllò i vertici. Dal
1927 al 1943 ne fu presidente Amilcare Rossi. Dopo la seconda guerra mondiale
assorbì anche i reduci di quel conflitto.
Finalità:
È oggi
un'associazione apolitica e apartitica che ha la rappresentanza e la tutela
degli interessi materiali e morali dei combattenti e dei reduci di guerra
iscritti all'associazione; mantiene anche vincoli di cameratismo con le tutte
le associazioni d'arma consimili.
Attività:
Iniziative
istituzionali conformi alle finalità sociali (raduni, cerimonie, attività
ricreative, tutela degli iscritti, ecc.).
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA
L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) è un'associazione
fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l'occupazione
nazifascista nella seconda guerra mondiale. Nata a Roma nel 1944, mentre nel
Nord Italia la guerra era ancora in corso, è stata eretta in ente morale il 5
aprile 1945. L'associazione è aperta, oltre che agli ex partigiani, a chiunque
condivida i valori della Resistenza. Essa aderisce alla Federazione
Internazionale dei Resistenti.
Storia:
L'Associazione
Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) fu costituita a Roma il 6 giugno 1944,
mentre ancora il Nord Italia stava subendo l'occupazione nazifascista, da
volontari ed ex militari che avevano preso parte alla guerra partigiana nelle
regioni del Centro Italia.
Dopo la Liberazione essa si
diffuse in tutto il Paese: anche nel Sud Italia, dove gli episodi di resistenza
erano stati rari, ma dalle cui regioni provenivano molti dei partigiani che
avevano militato nelle formazioni del Centro-Nord e all'estero (Jugoslavia,
Albania, Grecia, Francia).
Alla data del 5 aprile del
1945, anno in cui venne designata come ente morale, l'ANPI comprendeva
unitariamente tutti i partigiani italiani ed era retta da un consiglio formato
da rappresentanti delle varie formazioni che avevano operato in tempo di guerra
(Brigate Garibaldi, Giustizia e libertà di Ferruccio Parri, autonome, Brigate
Matteotti, Mazzini, Brigate del Popolo di Enrico Mattei), ma già nel primo
Congresso nazionale, indetto a Roma nel 1947, fra le varie componenti emersero
divergenze in ordine a questioni di politica interna ed estera, che
comportarono la fuoriuscita:
·
Nel
1948, dei cattolici e degli autonomi che costituirono la FIVL Federazione Italiana Volontari della Libertà,
presieduta dapprima dal Gen. Raffaele Cadorna, poi da Enrico Mattei, quindi
dopo la sua morte, da Mario Argenton, da Aurelio Ferrando e da Paolo Emilio
Taviani.
·
nel
1949, delle componenti azioniste, legate a Giustizia e Libertà, da cui nacque
la FIAP Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane che ebbe come primo
Presidente Ferruccio Parri.
In epoca contemporanea, dopo la
fine della guerra fredda, è frequente che FIAP, ANPI e talvolta FIVL diano vita
manifestazioni congiunte celebrative della Resistenza o in altre occasioni.
Finalità:
Obiettivi
dell'ANPI sono la valorizzazione del ruolo storico svolto dalla lotta
partigiana anche mediante la promozione di ricerche e testimonianze, la difesa
dal vilipendio e dal revisionismo, il sostegno ideale ed etico dei "valori
di libertà e democrazia" alla base della Costituzione della Repubblica
Italiana del 1948 nata dalla Resistenza.