mercoledì 21 novembre 2018

BASTA POCO.

Passano tutti da quì!

Quasitutti!
Se non c’è nessun’auto parcheggiata, i pedoni percorrono la via più breve, creando questa bruttura!
Il rimedio sarebbe alquanto semplice e poco oneroso!
Una siepe!
Una siepe che abbellisca l’aiuola e impedisca ai pedoni di calpestare il prato e impedire alla vegetazione di crescere.

lunedì 5 novembre 2018

PERCHÉ?

Perché questo degrado?  … è sicuramente da imputare all’ignoranza, al vandalismo, alla mancanza di rispetto dei Beni Comuni! … ma parte delle responsabilità sono in capo a chi “Amministra” i Beni Comuni, chi ha la responsabilità e la cura dei beni comunali! 
Non si tratta di una struttura abbandonata da abbattere, ma di un edificio utilizzato per varie attività, tranne che la porzione abbandonata e preda dell’incuria. L’attuale Amministrazione comunale prevede la ristrutturazione della palazzina!  …. ma non
sarebbe meno onerosa, la ristrutturazione, se la porzione di palazzina non fosse ridotta nel pessimo stato dovuto ai vandalismi e all’incuria?

venerdì 2 novembre 2018

Residenza “Parco Del Convitto“

Origgio Democratica espone le ragioni del voto contrario al "Progetto Integrato di Intervento" presentato e approvato nella seduta del consiglio comunale del 24 ottobre 2018 dall'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Ceriani. Nessuna certezza che la RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) venga realizzata! Solo un auspicio e la speranza tengono in piedi un Progetto mirato quasi esclusivamente alle realizzazione di tre palazzine residenziali. 
Articolo apparso su "il notiziario" di venerdì 26 ottobre.
Origgio 29/110/2018
Residenza “Parco Del Convitto“

Bisogna essere degli incoscienti per non votare a favore del piano denominato “Residenza Parco del Convitto”: il Progetto Integrato di Intervento (PII) presentato e approvato il 24/10/2018 dalla Amministrazione Ceriani. Progetto che nell’arco degli anni, dal 2010 al 2016, ha subito diverse modifiche senza mai partire, fino ad arrivare alla nuova proposta del novembre 2017, rivista e modificata per essere portata l'altra sera in CC. Progetto di utilità sociale, fiore all'occhiello di questa amministrazione.

Ovviamente una volta letti i documenti, lo abbiamo fatto!

Non per incoscienza o per partito preso, ma dopo aver analizzato attentamente i vari passaggi di progetto e dopo aver compreso che gli accordi sottoscritti tra le parti, l'Amministrazione da un lato e l'attuatore Società Edilombarda dall'altro, non soddisfano minimamente le promesse scritte nel piano di indirizzo o “Master Plan” e ripetutamente magnificate dal sindaco durante la seduta consigliare.

L'Amministrazione ha puntato tutto sulla valorizzazione della costruzione di 16.000 mc di struttura a carattere socio-sanitario e polifunzionale “RSA (residenza sanitaria assistenziale) e RSD (residenza assistenziale per Disabili), a cui si affianca la costruzione di 10.000 mc di edilizia residenziale libera.
La volumetria di residenziale passa dai 26.000 mc del precedente progetto, ai 10.000 di quello attuale e, con la riduzione di volume, scompaiono completamente anche i 4.900 mc di edilizia convenzionata.
La realizzazione di una interessante struttura assistenziale sanitaria, comunque privata, a scapito di una maggior cessione di aree per attrezzature pubbliche e della realizzazione di edilizia convenzionata, non ci ha convinto e ci sembra comunque penalizzante per l'interesse pubblico.

Pur conservando il nome, Residenza Parco del Convitto, scompaiono anche 3.000 mq di parco; il bel progetto che prevede la struttura assistenziale tanto decantata e presentata come intervento primario, oltre all’intervento residenziale, sta solo sulla carta: i due lotti in cui sono divise le opere non sono subordinati l’uno all’altro. Come ha dichiarato il Sindaco in CC non si ha nessuna certezza che la costruzione sanitaria venga fatta, non c’è ancora nessun Operatore disposto a costruire e/o gestire una RSA/RSD di così grandi dimensioni come quella ipotizzata in Convenzione e nel Master Plan. Ci si augura che casa San Giorgio (peraltro interpellata ufficiosamente dal Sindaco non si è resa disponibile per un impegno di quelle dimensioni…)

E’ pur vero che la costruzione del residenziale regalerà alla nostra  comunità  “entro il termine di 24 mesi dalla stipula della convenzione fatta“ la riqualificazione dei parcheggi sulle parti di via Ottolini e di Via  Marconi che insistono sul perimetro del progetto, il compenso del progetto già fatto per l’ampliamento della Scuola Primaria Manzoni (mentre l’intervento verrà fatto con finanziamento dall’Amministrazione Comunale con  soldi propri provenienti dal progetto statale Sblocca Scuole) e ben 400.000 € da destinare ad altri insediamenti polifunzionali. Sono tutte “prestazioni di fare “ad oggi sconosciute, forse non ancora definite e di cui non si conoscono i dettagli di realizzazione.

Quindi tanta speranza di fare, e grandi auspici, ma nel frattempo la convenzione viene prorogata fino al 2026, e  l’unica costruzione che partirà con sufficiente certezza sarà quella residenziale.
Se Valutiamo attentamente tutto l’impianto ci accorgiamo che nel progetto non vengono analizzate  le difficolta urbanistiche e viabiliste che quella zona subirà  ,a monte l’abbattimento di tutto il filare di Tigli di via Ottolini ( che verrà attuato in attesa di decidere cosa fare ), nel progetto non si  cita minimante come sarà attrezzata la via. 4 mila mq a parcheggio su via Ottolini e Via Marconi non sono poco… cemento su cemento non valutando né la mobilità dei futuri abitanti, né dei fruitoti del eventuale Centro sanitario nonché degli attuali abitanti. Inoltre il futuro intervento e declassazione della via del cotonificio, la creazione dei sensi unici Via Ottolini / Via Leonardo da Vinci, creeranno un bel giro di giostra che porterà solo inquinamento non più mitigato da filare di Tigli e che certo ,non gioverà  alla viabilità e che sarà senza alcun  dubbio difficoltosa e poco consona ad un centro assistenziale.

Quindi a cosa servirà l'incarico dato al Politecnico per progettare al meglio la riqualificazione di via Ottolini e di via Leonardo Da Vinci? Il PUT (piano urbano del traffico), che dovrebbe rivalutare il contesto viabilistico del centro storico di Origgio, anche tenendo conto della riqualificazione del territorio si cui questo progetto insiste non conta più nulla? Quindi si fanno pensieri, riflessioni e sforzi economici e di progettazione senza avere un progetto complessivo e senza coerenza?
La nostra non e stata una scelta incosciente, ma ponderata e sofferta, dopo attenta valutazione delle parole che hanno motivato l’Amministrazione a definire questo progetto, parole e non dati che non sono state capaci di convincerci. 

Non mettiamo in dubbio la validità di un eventuale progetto di carattere socio- sanitario, nel quale crediamo e di cui auspichiamo la costruzione, pensiamo però che l’impianto di progetto, gli step temporali scelti, il carattere della convenzione stipulata, appaiano come uno specchio per le allodole: mirato e vincolato quasi esclusivamente alla struttura residenziale ,non ci convince ,non ci danno le garanzie auspicate , dal progetto si evince che è la struttura sanitaria è esigenza, fiore all’occhiello e motivazione dell’intervento ma… si parte con il residenziale, con tanti parcheggi e con lo stravolgimento di uno dei tre ultimi filari alberati rimasti ad Origgio.

Per Origgio Democratica
Domenico Ambrosini - Sabrina Banfi

4 novembre 2018

CENTENARIO DELLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE






Nell'allegato manifesto, dell'Associazione Combattenti e Reduci - Sezione di Origgio, è riportato il programma, previsto per la Giornata delle Forze Armate del 4 Novembre 2018, per ricordare e commemorare i Defunti e i Caduti di tutte le guerre.















LA TORRE AI CADUTI

Breve storia della torre: monumento ai caduti origgesi

Fin dal giugno 1919 il Consiglio Comunale aveva pensato di erigere un monumento ai Caduti nella guerra 1915-18 e lo si voleva al cimitero.
Però la questione si trascinò stancamente fìno al 1925, quando nella seduta dell'11 gennaio l'assessore Ceriani propose la costruzione di un serbatoio per l'acqua potabile in forma di torre che portasse una campana da suonare con mesti rintocchi a ricordo dei Caduti.
L'idea piacque. Il costo dell'impresa era calcolato in 10.000 lire. 

La posa della prima pietra del monumento avvenne la domenica 16 maggio 1926. Un corteo, promosso dalla locale Associazione ex-Combattenti, mosse dal Municipio; vi partecipavano anche le scolaresche e le autorità comunali. Giunto alla chiesa parrocchiale, il corteo accompagnò monsignor Balbiani, canonico del Duomo di Milano, al largo S. Carlo, dove benedisse la bandiera dell'Associazione ex-Combattenti. Madrina della bandiera fu la signora Angela Croce, la maestra, ormai in pensione, che aveva insegnato nelle scuole elementari di Origgio per quarantacinque anni, ed era stata la maestra di tutti i militari origgesi. Venne quindi benedetta la prima pietra del monumento ai Caduti e madrina fu la signora Leopolda Borromeo, maritata Serassi.

L'Associazione ex-Combattenti si è costituita in sezione autonoma, dipendendo prima da Saronno, nel 1924 per l'interessamento del sergente Bianchi Luigi, mutilato di guerra e medaglia d'argento, del maresciallo Mariani Carlo e di un gruppo di reduci.

L'anno successivo il monumento era pronto e nel pomeriggio della domenica 17 luglio 1927 don Castiglioni, sul piazzale della parrocchiale, benedisse la Campana dei Caduti, del peso di 10 quintali, che era stata fusa dalla Ditta Mazzola. Madrina fu la signora Luisa Magnaghi.
Il Comitato pro monumento ai Caduti invitò la popolazione con questa circolare:
« Cittadini,
domenica 11 Settembre p. v. Origgio in una apoteosi di amore e di fede consacrerà alla storia il nome dei suoi Gloriosi Caduti per la grandezza d'Italia inaugurando la Torre Monumento che i cittadini tutti vollero per ricordare il sacrificio.
Questo Comitato si sente orgoglioso di aver potuto condurre a termine non indegnamente l'opera che la popolazione tutta decretò per unanime sentimento di pietà e riconoscenza alla memoria dei suoi eroici scomparsi.
Sta disponendo onde il rito nella sua austera semplicità lasci nell'animo
di quanti vi parteciperanno un'impronta indelebile.
E mentre confida nel volonteroso concorso di tutti affinché Origgio affermi nella solenne circostanza i suoi sentimenti di Italianità, si pregia sottoporre il programma delle manifestazioni 
».


La seconda domenica di settembre dello stesso anno venne inaugurato il Monumento, e si celebra insieme il venticinquesimo di sacerdozio di don Angelo Ferrario, da Origgio, che fu accompagnato all'altare dal venerando prevosto di Nerviano don Tommaso Castiglioni, lo stesso che a suo tempo lo aveva accompagnato alla Prima Messa. La benedizione del nuovo Monumento ai Caduti fu impartita da un canonico del Duomo di Milano, monsignor Confalonieri, e padrino fu il conte Gerolamo Borromeo. Per le vie del paese si snodò un lungo corteo, preceduto dalla banda musicale. Nel pomeriggio la processione solenne non poté effettuarsi, causa un improvviso rovescio di pioggia.

Per pagare il Monumento ai Caduti, il Podestà di Origgio (ormai il Fascismo aveva abolito i Consigli Comunali presieduti dal Sindaco e aveva messo il Podestà) volle che la trebbiatura del frumento fosse gestita dal comune, per destinare il ricavato della prestazione a coprire i debiti contratti per il Monumento stesso, cosa che creò in paese un certo malumore.



Materiale a disposizione di tutti, gratuitamente, all’interno del sito
http://www.mionome.com allestito da Lorenzo Cartabia
“LA VOLONTÀ DI DIVULGARE QUANTO SCRITTO È ALIMENTATA DAL DESIDERIO DI TRAMANDARE QUANTO ABBIAMO, IN MODO CHE I POSTERI POSSANO RICONOSCERCI IN TUTTO CIÒ CHE GLI È STATO LASCIATO”

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Ogni sera, alle ore 21,00 in punto, si sente il rintoccare della campana del Monumento ai Caduti di tutte le guerre; 78 rintocchi, uno per ogni caduto Origgese.


Due gli appuntamenti annuali in cui i cittadini commemorano i caduti origgesi.
  • 25 aprile; Anniversario della liberazione d'Italia è una festa nazionale della Repubblica Italiana. È un giorno fondamentale per la storia d'Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.
  • 4 novembre; Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è una giornata celebrativa nazionale italiana. Istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (4 novembre 1918), e la resa dell'Impero austro-ungarico.
Due cortei che vedono l’adunata in luoghi differenti: il 25 aprile il corteo parte dal cortile municipale; il 4 novembre dalla sede dell’Associazione Combattenti; entrambi al termine della sfilata, giungono al Monumento ai caduti per il discorso commemorativo.


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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI
L'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in acronimo ANCR, è un ente morale di diritto privato, che associa i reduci della prima e della seconda guerra mondiale. Ha sede in Roma, Viale Castro Pretorio 116, fa parte integrante del Consiglio nazionale permanente delle associazioni d'arma ed è iscritta all'albo del Ministero della difesa, ai sensi del decreto del ministro della Difesa del 5 agosto 1982.
Storia: Nacque a Milano nel marzo 1919 con il nome di "Associazione nazionale combattenti" (ANC) per unire gli ex combattenti della grande guerra. Alle elezioni politiche italiane del 1919 si presentò come lista del Partito dei combattenti e ottenne il 4,1% e 20 seggi. Dopo quelle elezioni si spostò verso posizioni più radicali e democratiche.
Il governo Mussolini trasformò l'ANC in Associazione nazionale combattenti e reduci, costituita ai sensi del regio decreto 17 giugno 1923 n. 1371, e dal 1925 ne controllò i vertici. Dal 1927 al 1943 ne fu presidente Amilcare Rossi. Dopo la seconda guerra mondiale assorbì anche i reduci di quel conflitto.
Finalità: È oggi un'associazione apolitica e apartitica che ha la rappresentanza e la tutela degli interessi materiali e morali dei combattenti e dei reduci di guerra iscritti all'associazione; mantiene anche vincoli di cameratismo con le tutte le associazioni d'arma consimili.
Attività: Iniziative istituzionali conformi alle finalità sociali (raduni, cerimonie, attività ricreative, tutela degli iscritti, ecc.).


ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA
L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) è un'associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l'occupazione nazifascista nella seconda guerra mondiale. Nata a Roma nel 1944, mentre nel Nord Italia la guerra era ancora in corso, è stata eretta in ente morale il 5 aprile 1945. L'associazione è aperta, oltre che agli ex partigiani, a chiunque condivida i valori della Resistenza. Essa aderisce alla Federazione Internazionale dei Resistenti.
Storia: L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) fu costituita a Roma il 6 giugno 1944, mentre ancora il Nord Italia stava subendo l'occupazione nazifascista, da volontari ed ex militari che avevano preso parte alla guerra partigiana nelle regioni del Centro Italia.
Dopo la Liberazione essa si diffuse in tutto il Paese: anche nel Sud Italia, dove gli episodi di resistenza erano stati rari, ma dalle cui regioni provenivano molti dei partigiani che avevano militato nelle formazioni del Centro-Nord e all'estero (Jugoslavia, Albania, Grecia, Francia).
Alla data del 5 aprile del 1945, anno in cui venne designata come ente morale, l'ANPI comprendeva unitariamente tutti i partigiani italiani ed era retta da un consiglio formato da rappresentanti delle varie formazioni che avevano operato in tempo di guerra (Brigate Garibaldi, Giustizia e libertà di Ferruccio Parri, autonome, Brigate Matteotti, Mazzini, Brigate del Popolo di Enrico Mattei), ma già nel primo Congresso nazionale, indetto a Roma nel 1947, fra le varie componenti emersero divergenze in ordine a questioni di politica interna ed estera, che comportarono la fuoriuscita:
·         Nel 1948, dei cattolici e degli autonomi che costituirono la FIVL  Federazione Italiana Volontari della Libertà, presieduta dapprima dal Gen. Raffaele Cadorna, poi da Enrico Mattei, quindi dopo la sua morte, da Mario Argenton, da Aurelio Ferrando e da Paolo Emilio Taviani.
·         nel 1949, delle componenti azioniste, legate a Giustizia e Libertà, da cui nacque la FIAP Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane che ebbe come primo Presidente Ferruccio Parri.
In epoca contemporanea, dopo la fine della guerra fredda, è frequente che FIAP, ANPI e talvolta FIVL diano vita manifestazioni congiunte celebrative della Resistenza o in altre occasioni.
Finalità: Obiettivi dell'ANPI sono la valorizzazione del ruolo storico svolto dalla lotta partigiana anche mediante la promozione di ricerche e testimonianze, la difesa dal vilipendio e dal revisionismo, il sostegno ideale ed etico dei "valori di libertà e democrazia" alla base della Costituzione della Repubblica Italiana del 1948 nata dalla Resistenza.