Questa
è bella è bisogna ricordarsela!
Occorre una premessa. Il Piano
Urbano del Traffico previsto dall'art. 36 del Codice della strada, è obbligatorio per i
comuni con più di 30.000 abitanti. Origgio nel 2019 contava 7.880 e quindi non c’era
nessun obbligo di adottare il PUT. Nel Consiglio Comunale di martedì 18
febbraio 2020 si è approvato definitivamente il PUT. In altri posts sono riportate
le mie valutazioni nel merito del provvedimento. Con queste righe voglio
sottolineare e riportare un affermazione fatta da un Consigliere che sottolineando
la non obbligatorietà dell’adozione ne ha rimarcato la sua inutilità!
“Origgio, la
domenica pomeriggio, somiglia a quei villaggi dei film western, dove, la via
deserta è percorsa, spinta dal vento, da rotoli d’erba”, ha affermato
più o meno questo. Forse il Consigliere nelle ore di punta di entrata ed uscita
dalle scuole (materna, elementare,
medie) non è al corrente che sono oltre un migliaio gli origgesi che si muovono
per le vie di Origgio: via Dante, Via Ai Boschi, Via Piantanida, etc. e proprio
deserto il paese non appare. Piuttosto è proprio in quelle vie e in quelle
fasce orarie che il Piano Urbano del Traffico è carente e disattende lo spirito
con cui affrontare la sua progettazione. Non si introduce nessun limite di
velocità; non si migliora la sicurezza di ciclopedonale. Io penso che si è
voluto fare il PUT per non far nulla! Anzi, si è fatto solo ciò che interessava a qualcuno!
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Salsola è un genere di piante erbacee e arbustive appartenenti
alla famiglia delle Chenopodiaceae (compresa
nelle Amaranthaceae dal Sistema APG II), originaria dell'Africa, Asia ed Europa e
diffusa anche in America. Cresce tipicamente su terreni piatti, spesso secchi e
talvolta anche salini; alcune specie prediligono i territori paludosi.
Le salsola sono dette piante alofite per
via di questa caratteristica.
Queste piante sono note soprattutto per una
peculiarità condivise da alcune sue specie, in particolare S. tragus: in autunno,
il cespuglio di alcune specie annuali si stacca dalle radici e
forma una "palla" vegetale che, sospinta dal vento, rotola lontano
percorrendo anche grandi distanze nei territori pianeggianti dove tali piante
sono solite crescere; permettendo in questo modo la dispersione dei semi. Questa curiosa
formazione vegetale, chiamata rotolacampo (tumbleweed in inglese),
è tanto diffusa da essere diventata nell'immaginario collettivo quasi un
simbolo dei deserti centro e nord americani,
nei quali è una presenza costante del paesaggio nelle giornate ventose
autunnali. Nei film western quasi sempre è normale vedere un rotolacampo,
soprattutto nei villaggi del deserto, quasi come sinonimo di desolazione e
abbandono.