Documentario sul 70° della Resistenza
lunedì 18 maggio 2015
domenica 10 maggio 2015
sabato 2 maggio 2015
giovedì 25 dicembre 2014
ORIGGIO: realizzata un’area riservata ...?
Un’area verde, dove gli amici “a
quattro zampe” possono correre liberi e godersi un po’ di gioco all’aperto, è
stata recentemente messa a disposizione dal Comune di Origgio.
Lo spazio è stato appositamente ricavato all’interno dell’area verde
esistente in via ai Ronchi. È un buon inizio! Si è cominciato, dando
priorità ai più piccoli, ai tanti “abitanti” le nostre case, il più delle volte
costretti in spazi angusti. Tartarughe, coniglietti, ricci, etc. finalmente
potranno godere di un po’ di libertà. È stato detto, dai nostri attuali Amministratori, in Consiglio Comunale,
nella seduta del 19 dicembre 2014, che
questo è la prima “AREA RISERVATA SGAMBETTAMENTO CANI“ (??? area per cani ???
BOH! Siamo seri!). La Giunta comunale ha annunciato che una seconda area è in
fase di “progettazione” in zona Broggio; si stà facendo ciò per dare una
risposta ai firmatari la petizione che chiedeva per i cani di disporre di un
luogo recintato dedicato ai loro.
Speriamo che questa seconda opera sia realizzata e che abbia tutti i requisiti
necessari; la dislogazione è sicuramente fuori mano, è in centro al paese che
esiste il problema. La petizione, sottoscritta da 250 cittadini di Origgio, suggeriva alcune soluzioni e requisiti necessari per un’area cani. Spero che in
futuro se ne tenga conto. Soprattutto è necessario il coinvolgimento dei
proprietari dei cani, nella elaborazione e nella gestione della cosa pubblica. È
grazie
alla partecipazione e al loro reale
coinvolgimento nelle scelte amministrative che i cittadini possono stabilire la
qualità dei servizi pubblici locali.
mercoledì 24 dicembre 2014
sabato 20 dicembre 2014
Un altro modo di amministrare Origgio c’è!

Quest’anno,
ormai è consuetudine per questa Amministrazione, sono state concesse le solite
proroghe cui il Comune di Origgio a dato seguito continuando ad “amministrare”
il nostro paese in termini di dodicesimi, in parole povere “alla giornata”. Questa
scelta di attendere fino alla fine la proroga data dal Governo evidenzia, di
fatto, una modalità che abbiamo ormai imparato a riconoscere negli anni, come
la solita incapacità del Sindaco e della sua Giunta nel saper programmare opere
e progetti sul territorio.
Arriviamo
quindi con un anno di ritardo ad approvare un bilancio che di previsione a ben
poco, che di fatto è stato calato dall’alto senza aver dato un minimo
d’informazione alla cittadinanza, senza aver chiesto e coinvolti i cittadini
nella elaborazione di Progetti e di Idee. La Giunta comunale di Origgio (Lega
Nord, Foza Italia, UDC) si è attenuto al “minimo sindacale”, ha dis-organizzato
un Consiglio Comunale Aperto alla cittadinanza; Consiglio Comunale, convocato
in maniera del tutto dilettantesca, a cui hanno assistito solamente DUE
cittadini nel 2013, SEI nel 2014; forse uno sforzo preliminare, per
pubblicizzare l’evento, avrebbe dato un risultato migliore.
Altrove
succede che sono numerosissimi i Comuni che hanno approvato il Bilanci di
Previsione a cominciare dal mese di luglio. Moltissime le Amministrazioni
Comunali che coinvolgono con una informazione puntuale i cittadini e diventano
sempre più quei Comuni che vedono nella partecipazione dei cittadini nella
formazione del bilancio, uno strumento di trasparenza e democrazia. . Perché
grazie alla partecipazione, i cittadini possono stabilire la qualità dei
servizi pubblici locali. Al contrario, non di rado le
decisioni delle Amministrazioni rischiano di non essere ben accolte dai
cittadini, di provocare conflittualità e rallentamenti nella fase delle scelte
o nella realizzazione delle opere.
Responsabilità, Trasparenza e Partecipazione dei
cittadini: sono i buoni requisiti che un’Amministrazione attenta deve poter
vantare. Avviare processi di
decisione partecipata che siano strutturati secondo
metodologie ben definite, permette di instaurare un rapporto più collaborativo
tra l’Amministrazione pubblica ed i cittadini. Costruire e condividere le
scelte sulle politiche pubbliche con coloro che, insieme all’Amministrazione,
vivono quotidianamente il territorio – le associazioni e i cittadini – sembra
poter essere la risposta per superare questa difficoltà. La stessa
Amministrazione, ascoltando direttamente dai cittadini le loro priorità, può
acquisire un ampio patrimonio di conoscenze, maggiormente corrispondente alle
esigenze reali della popolazione e quindi affrontare al meglio la gestione del
territorio in tutta la sua complessità.
giovedì 11 dicembre 2014
CAMPAGNA DI SOSTENGNO ALLA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE.
Ci
rivolgiamo a tutti i Candidati
e ai Candidati alla carica di Sindaco che si presenteranno alle elezioni
amministrative del 2015 di qualunque
partito, lista e schieramento di aderire alle richieste di trasparenza pre-voto
di Riparte il futuro. È il momento
di assumere l’impegno di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione. Due sono le iniziative da
sostenere e mettere in campo:
- 1. Adottando la delibera “Trasparenza a costo zero” entro i primi 100 giorni
- 2. Impegnandosi ad attuare le prescrizioni della delibera entro 200 giorni
La
mancanza di risorse per i Comuni non può essere una scusa: è possibile combattere la corruzione anche a costo
zero. Chiediamo ai sindaci di
condividere con i cittadini le informazioni su chi li rappresenta e su come i
Comuni spendono i soldi pubblici.
1. La trasparenza della candidatura.
A)
Pubblicare
(sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) il Curriculum Vitae. Il CV non deve essere generico: al contrario,
chiediamo che includa tutti gli incarichi ricoperti, siano essi pubblici o
professionali, e non solo quelli principali. Grazie a questo documento è
possibile valutare la competenza e l’esperienza del candidato, in ciascun settore
che lo vede coinvolto, e da esso possono emergere eventuali conflitti
d’interesse.
B)
Pubblicare
(sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) la propria storia giudiziaria. Chiediamo di conoscere tutti i procedimenti penali
in corso e quelli che si sono conclusi con una condanna, anche lieve. Il nostro
intento è di permettere all’elettorato una scelta quanto più consapevole
rispetto a chi prenderà decisioni strategiche per la città. Sapere la storia
giudiziaria dei candidati è una garanzia per lo svolgimento della vita
istituzionale.
C)
Pubblicare
(sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) la propria la situazione
reddituale e patrimoniale La
pubblicazione della situazione reddituale e patrimoniale di chi rappresenta le
istituzioni è richiesta per legge in diversi Paesi europei. Lungi dal credere
che sia opportuno giudicare positivamente o negativamente alla luce del
reddito, pensiamo che sia importante verificare la corrispondenza tra reddito,
patrimonio, attività professionale e stile di vita.
D) Dichiarare e pubblicare (sul sito di Riparte il futuro
o sul proprio) potenziali conflitti d’interesse. Chiediamo siano rese pubbliche, mediante
autodichiarazione, situazioni di potenziale conflitto tra gli interessi
professionali e privati del candidato e quelli pubblici di cui si potrebbe
occupare una volta eletto. Inoltre, chiediamo che si faccia riferimento non
solo a se stessi, ma anche a congiunti e familiari, quindi ai possibili
interessi mediati. Questi non sono ostativi alla candidatura ma potrebbero rappresentare
un rischio, specialmente nelle realtà più piccole.
2. La
delibera “trasparenza a costo zero” entro 100 giorni. La
delibera richiede:
- pubblicazione online e diffusione dell‘anagrafe di tutti gli eletti;
- informazione semplificata sui bilanci del comune, fornendo dati dettagliati su
partecipate ed enti simili;
- adozione della Carta di Pisa, codice etico promosso da Avviso Pubblico;
- creazione di una Tavola pubblica per la trasparenza, composta da istituzioni e società civile;
- trasparenza sulla gestione dei beni confiscati (per i comuni che li hanno), attraverso un elenco pubblico dei beni, i bandi per le assegnazioni, le verifiche e le informazioni sull’utilizzo.
3.
Attuare la delibera in 200 giorni. Le 5 prescrizioni contenute nella delibera dovranno
essere attuate entro e non oltre 200 giorni. In questo tempo Riparte il futuro
monitorerà, assieme alla società civile, affinché le richieste e gli impegni
vengano soddisfatti e mantenuti.
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